Abbiamo visto, nell’articolo precedente, come la mente è intenta a fare
bene il suo lavoro, generando pensieri 24 ore su 24, attraverso un meraviglioso
meccanismo del cervello-mente, tuttavia essa ci preoccupa, e tendiamo ad
identificarci in ogni suo pensiero.
Come liberarci dai pensieri
Siamo da sempre abituati ad identificarci con i nostri pensieri ed
emozioni, spesso inconsapevoli che molti dei nostri problemi e sofferenze
derivano da ciò. Fino a quando non la smetteremo di pensare che i nostri
pensieri non ci appartengono, continueremo inevitabilmente a soffrire e
alimentare il dolore.
Infondo la mente fa il suo compito come del resto lo fa
il cuore o altri organi, eppure non ci identifichiamo in essi o ci preoccupiamo
della quantità dei battiti o pulsazioni del nostro cuore!
L’educazione, la cultura occidentale solitamente tende a dare troppa
importanza alle forme pensiero, mentre la civiltà orientale ci insegna a
liberarcene: lasciandole andare grazie al distacco. Un approccio più saggio… se
vogliamo riacquistare il nostro benessere psicofisico e la qualità della nostra
vita.
Non è un caso che Importanti psicologi, filosofi come Jung, Watts, Angyal,
From e Buber, hanno nutrito un particolare interesse per le filosofie e
discipline orientali, trovandole pertinenti ai loro lavori. Dagli anni ’60 in
poi nel campo della psicoterapia, sono stati riconosciuti e si stanno
riconoscendo non pochi meriti, alla psicologia orientale.
L’osservazione dei pensieri
Come non identificarci nel vorticoso fiume dei pensieri? Prendendo le
distanze dai pensieri inutili, ossessivi e negativi, osservandoli solamente,
senza giudicarli, commentarli o analizzarli, non diamogli importanza e ci
stupiremo di come si allontaneranno naturalmente, perdendo la loro energia.
Possiamo farlo aiutandoci con un semplice ma efficace esercizio, spesso usato
nelle pratiche meditative e corporee : impariamo a vedere o osservare i
pensieri, visualizzandoli in uno schermo davanti a noi, in questo modo, non ci
identificheremo più in essi, perché noi ci troviamo al di fuori dello schermo.
Chi siamo? Siamo una presenza consapevole in contatto con la sua essenza:
l’anima, pertanto se comprendiamo ciò possiamo bene intuire che gran parte dei
pensieri che invadono la nostra mente, non sono nostri ma semplicemente delle
credenze, dei condizionamenti installati nelle diverse fasi della nostra vita
sociale, dall’infanzia all’età adulta. Installati da chi? Installati
volontariamente e involontariamente dalle nostre famiglie, insegnanti, amici,
colleghi, dai mass media e social media.
Aver il controllo dei nostri pensieri usando il distacco, ci aiuterà ad
essere più liberi, meno schiavi dei condizionamenti che alimentano le nostre
paure, ansie, frustrazioni più profonde, ad avere più lucidità , sfruttando al
meglio il potenziale della nostra mente e spirito.
Il pensiero è energia creatrice, che vibra a una determinata frequenza,
l’insieme dei nostri pensieri stabilisce la nostra particolare frequenza, che entra
in risonanza con l’energia di quella identica frequenza, presente nell’ambiente
esterno e interno.
Proprio come una radio =)
Esiste ogni tipologia di frequenza, intorno a noi! Ebbene quando accendiamo
la radio scegliamo noi la frequenza dove sintonizzarci, e così è come agisce il
pensiero, perché nel momento in cui pensiamo a qualcosa ci sintonizziamo in
automatico con la frequenza corrispondente alla qualità del pensiero che
abbiamo fatto.
Il segreto sta nel sintonizzarci su frequenze alte, che ci fanno star bene,
sereni e in salute, disciplinando i nostri pensieri. Noi abbiamo il
meraviglioso dono di poter influenzare il nostro stato mentale e fisico, ma
dobbiamo partire assolutamente dal pensiero. È il pensiero che crea le
emozioni, e queste a sua volta influenzano il nostro benessere.
Paura, preoccupazione, rabbia, rancore, senso di colpa, frustrazione,
invidia sono tutti stati emotivi che alimentano il nostro malessere psicofisico.
Lavorare su noi stessi per limitare il più possibile tali stati d’animo,
significa agire preventivamente per la cura della nostra persona. In questo
modo, potremo abbandonare il ruolo di vittime impotenti destinate all’infelicità. A noi la scelta.
Aurora
La Rena