venerdì 29 dicembre 2017

Contrastare le malattie respiratorie con il verbasco


Oggigiorno soffrire di disturbi respiratori è sempre più comune.  Colpa dell’inquinamento nei grandi centri urbani e delle numerose sostanze chimiche utilizzate per la produzione degli alimenti. In questa guida vogliamo mostrarvi in quale modo contrastare le malattie respiratorie con il verbasco, una particolare pianta versatile dalle spiccate qualità curative.

Contrastare le malattie respiratorie con il verbasco

Virus, batteri, particelle di polvere e polline insieme all’aria, entrano continuamente nel nostro apparato respiratorio, dando origine a probabili patologie respiratorie di natura infettiva ed allergica. Per contrastarne i sintomi e gli effetti, si possono integrare alle cure mediche delle soluzioni naturali a base di verbasco.

Il verbasco, dal latino: Verbascum Thaupsus, è una pianta dalle origini asiatiche ed europee, tradizionalmente impiegata, come ottimo rimedio naturale per le malattie respiratorie. Alta circa 80-140 metri, è ricoperta da una leggera peluria biancastra, e i suoi fiori, piuttosto grandi e profumati, sono di colore giallo e riuniti in spighe. A scopo medicinale si raccolgono le foglie, nel periodo estivo, ed i fiori all’inizio della fioritura (ossia a maggio)

Già in antichità, si usava contrastare le malattie respiratorie con il verbasco: i greci e romani ad esempio lo utilizzavano per curare la tosse e congestione nasale. Alcuni composti attivi, di questa pianta, come i flavonoidi, gli steroli, saponine, mucillaggini e carotenoidi sono i maggiori responsabili delle sue principali proprietà antinfiammatorie, antibatteriche, espettoranti ed emollienti.

L’utilizzo del verbasco risulta quindi, essere estremamente utile per il trattamento della tosse e pertosse, faringite e laringite, e altri tipi di condizioni quali bronchite, asma e allergie. Antispasmodico, antivirale ed espettorante aiuta inoltre a combattere raffreddori e stati influenzali, riducendo la quantità di muco generato dal corpo e l’azione di alcuni batteri capaci di causare seri problemi respiratori.

Per contrastare le malattie respiratorie con il verbasco vengono utilizzate sia le foglie che i fiori, sottoforma di capsule da assumere due volte al giorno o di infusi. Per un buon infuso curativo, da utilizzare anche per gargarismi contro la raucedine, basta immergere 3 o 4  grammi di fiori essiccati in mezzo litro di acqua bollente, per 15 minuti circa. Filtrare e dolcificare con del miele. per potenziare l’effetto, specialmente in presenza di difficoltà respiratorie, si può aggiungere anche delle foglie di malva in parti uguali.


Aurora La Rena



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sabato 16 dicembre 2017

Sciroppi fatti in casa contro la tosse

Oggi voglio proporvi degli ottimi sciroppi fatti in casa contro la tosse, a base di erbe officinali e di ingredienti naturali, facilmente reperibili e in genere presenti in ogni dispensa.


Sciroppi fatti in casa contro la tosse

Sciroppo al miele

Il miele è emolliente lenitivo e ricco di antiossidanti; la sua consistenza fluida riesce a lubrificare le mucose ferite e infiammate dai colpi di tosse. Per questa ricetta i mieli più indicati sono quelli di castagno, di eucalipto o di tiglio, in alternativa il millefiori o qualunque altro tipo andrà benissimo, l’importante è che sia di buona qualità e 100% italiano.

Ingredienti:
1 limone
olio di girasole: 1 cucchiaio
Miele: mezzo ½ bicchiere

Per la preparazione versate in un pentolino il succo di un limone e scaldatelo un pochino, mettete poi il succo in una ciotola e  aggiungete un cucchiaio di olio di semi di girasole e mezzo bicchiere di miele. Amalgamate bene con delicatezza e trasferite il preparato in barattolino di vetro sterilizzato e conservatelo in frigorifero. Prendetene 2 cucchiaini al bisogno per calmare la tosse.

Sciroppo all’anice stellato

L’anice stellato è una pianta nota per le caratteristiche digestive ma vanta anche una spiccata azione calmante ed espettorante, che favorisce l’eliminazione del muco.

Ingredienti:
Zucchero: una tazza piena (200 gr)
acqua: una tazza piena (400 ml)
semi di anice stellato: un cucchiaino

Prendete una tazza e riempitela di zucchero e  versatelo in un pentolino di acqua, portate ad ebollizione e aggiungete i semi di anice. Fate cuocere a fiamma bassa e spegnete appena il composto si sarà addensato. Travaste il tutto in una bottiglietta o barottilino di vetro sterilizzato.  Se ne assume 2 cucchiaini 3 volte al giorno.

Sciroppo all’eucalipto

Una pianta officinale molto utilizzata sia nel mondo erboristico che farmaceutico, fluidificante, balsamica ed espettorante delle secrezioni catarrali. Consigliata per la cura della tosse, del raffreddore e sinusite, è anche un potente antibatterico e antisettico.

Ingredienti:
Foglie d’eucalipto: 20 grammi
Acqua. una tazza piena d’acqua (400ml)
Zucchero: due bicchieri colmi di zucchero (300gr)

Iniziate a preparare un’ infuso con le foglie di eucalipto, portate ad ebollizione l’acqua e aggiungere le foglie, lasciate in infusione per 5/6 minuti e filtrate. Versare lo zucchero nell’infuso e portarlo di nuovo ad ebollizione, fino ad ottenere una consistenza sciroppata. Una volta raffreddato mettetelo in un contenitore di vetro, sterilizzato. La posologia è di  2 a 5 cucchiai al giorno.

Sciroppo allo zenzero

Lo zenzero è un tubero speciale ricco di vitamine e di minerali, grande amico delle vie respiratorie, specialmente dei bronchi e della gola.

Ingredienti:
2 limoni grattugiati e spremuti
¼ di tazza di fettine di zenzero fresco
Acqua: una tazza
Miele: ½ tazza

Per la procedura di questo sciroppo occorre versare una tazza colma di acqua in una casseruola,  aggiungere le fettine di  zenzero fresco, e la scorza di limone grattata, dopodiché fate bollire la soluzione per 4 o 5 minuti e filtrare. In una casseruola a parte riscaldate il miele a fuoco basso, mescolate delicatamente e aggiungete il succo dei due  limoni e il composto precedentemente preparato, fate cuocere sempre a fuoco basso, fino a farlo diventare  sciropposo. Potete assumerlo 1 cucchiaio o 2 cucchiaini ogni 4 ore. 

Ricordatevi di conservare questi sciroppi fatti in casa contro la tosse in frigo, e di consumarli nell’arco di massimo cinque giorni, essendo naturali sono soggetti ad una maggiore deperibilità.



Aurora La Rena



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venerdì 8 dicembre 2017

Incensi tibetani

Profumare gli ambienti bruciando determinate sostanze aromatiche, è una pratica che risale alla notte dei tempi. Una tradizione millenaria orientale, oramai diffusa anche in occidente tra i cultori di discipline orientali e non solo. Gli incensi vengono impiegati sia per purificare gli ambienti che per favorire il rilassamento o più semplicemente per il piacere di un profumo che si  ama riconoscere. Gli incensi tibetani sono generalmente i più delicati e meno invasivi, rispetto agli altri incensi orientali, favoriscono la concentrazione e il rilassamento purificando e profumando, delicatamente, l’ambiente.

Incensi tibetani

Con il termine incenso vengono incluse tutte quelle resine particolarmente ricche di oli essenziali, bruciate per ottenere il caratteristico fumo aromatico, per scopi spirituali e terapeutici o per profumare naturalmente gli ambienti domestici. Le prime popolazioni a farne uso furono le antichissime civiltà medio orientali, che lo producevano ricavando resine dagli alberi della famiglia Boswellia, numerosi nell’Arabia del sud e in Somalia.

Impiegato anticamente anche per usi ordinari come scaccia zanzare e altri insetti fastidiosi e per eliminare congestioni nasali, l’incenso ha assunto sempre più popolarità con il passar del tempo, alimentando un intenso e fiorente commercio di profumi e incensi, attraverso le varie epoche sino ai nostri giorni.  L’incenso ha avuto sempre un ruolo estremamente importante nella medicina tradizionale tibetana, riscoperta recentemente anche da noi occidentali.

Gli incensi tibetani utilizzati per purificare l’ambiente e la persona, per il benessere personale e per favorire il rilassamento e la meditazione, vengono prodotti artigianalmente, seguendo le antichissime ricette preparate dai Lama: monaci buddisti tibetani e dai maestri tantrici, i quali trasmettono le loro conoscenze, per purificare la mente, il corpo e l’ambiente circostante.

Talvolta, vengono realizzati in armonia con la recitazione di alcuni mantra o preghiere per curare afflizioni materiali, spirituali o psicologiche. Tali incensi a differenza di altri, contengono legni preziosi mescolati a bacche, erbe medicinali Ayurvediche essiccate e resine, provenienti dalla catena dell’Himalaya. Secondo la filosofia buddista il funzionamento del corpo umano si basa sull’equilibrio di cinque elementi naturali: terra, fuoco, aria, acqua e spazio che equivalgono ai cinque chakra del proprio corpo, rispettivamente: ombelico, gola, secreto, corona (parte superiore della testa), cuore. 

Quel che esiste, dunque, nel corpo umano esiste in diversa forma nel corpo universale.
Incenso di Guarigionell fine degli incensi tibetani è di riequilibrare questi elementi, influendo sui livelli energetici, anche i più sottili, favorendo la meditazione; a tal proposito vengono create delle esclusive miscele per ognuno di questi elementi e non solo; i maestri tibetani sono particolarmente bravi nel preparare incensi mirati a determinati scopi, portando importanti vantaggi e benefici in determinati punti energetici. 

Un viaggio tra le antiche tradizioni: usi, effetti benefici, ricette

domenica 26 novembre 2017

Tisana a base di curcuma contro il raffreddore


Durante i mesi freddi il rischio di sviluppare malattie da raffreddamento è sempre alto, per cui è preferibile correre ai ripari con dei rimedi naturali come gli infusi e tisane, che aiutano a fluidificare il muco e scongiurare conseguenze spiacevoli, come la sinusite e la tosse. Di seguito vi propongo una ricetta di tisana a base di curcuma contro il raffreddore dagli ottimi benefici.

Tisana a base di curcuma contro il raffreddore

La curcuma è una spezia utilizzata nella medicina ayurvedica, dalle potenti azioni antinfiammatorie, analgesiche e antiossidanti, ottimo alleato contro gli spiacevoli effetti dei batteri e dei virus, è da considerarsi un vero e proprio antibiotico naturale. Uno dei suoi principi attivi più importanti è la curcumina, utile per alleviare i dolori articolari nella sintomatologia degli stati influenzali. 

Per preparare una buona tisana alla curcuma, basta procurarsi della curcuma e dello zenzero in polvere, o due fettine di radice da sminuzzare.

Ingredienti:
Un cucchiaino di curcuma in polvere
Un cucchiaino di polvere di zenzero o due fettine di radice, sminuzzate
Una tazza di acqua calda
Pepe nero: un pizzico
Un cucchiaio di limone
Due cucchiaini di miele

La preparazione di questa tisana a base di curcuma contro il raffreddore è molto semplice: aggiungete all’acqua che avete precedentemente scaldato, la polvere della spezia insieme allo zenzero, limone e un pizzico di pepe nero, mescolate delicatamente, coprite e lasciate riposare per 7-8 minuti. Filtrate e dolcificate con del miele. 

Il pepe nero servirà per aiutare l’assorbimento della curcuma nell’organismo.
Consumate la tisana, preferibilmente calda prima di andare a  dormire, per favorire la liberazione delle vie nasali e la respirazione.

Aurora La Rena



martedì 21 novembre 2017

Carciofo contro i disturbi del fegato


Il carciofo è una delle piante più antiche, più coltivate e ricche di proprietà presenti nel nostro “Bel Paese”. Un ortaggio a fiore, apprezzato e diffuso nella gastronomia di tutto il mondo, che si presta non solo a gustosissime ricette culinarie ma anche alla salute dell’organismo. oggidì sono sempre più numerosi i medici o i terapeuti che adottano l’impiego del carciofo contro i disturbi del fegato, grazie alle sue spiccate proprietà disintossicanti e purificanti.

Carciofo contro i disturbi del fegato

Famoso in tutto il mondo, il carciofo è l’indiscusso re dell’orto, gustoso e ricco di principi attivi è un vero toccasana per l’organismo, specie per il nostro bistrattato fegato

Indispensabile per assolvere  numerose e importanti funzioni organiche come ad esempio: la produzione della bile, necessaria per emulsionare i grassi e rendere così possibile l’assorbimento da parte dell’intestino, la formazione del glucosio, fondamentale per nutrire le cellule del corpo e la sintesi del colesterolo e dei trigliceridi.

Il carciofo, appartenente alla famiglia delle Composite, è originario delle regioni mediterranee e cresce spontaneo nelle zone particolarmente miti. Le sue principali  qualità sono contenute nelle foglie, ricche di sostanze benefiche come la cinarina, responsabile del suo caratteristico e inconfondibile sapore amarognolo.

Tra le più importanti proprietà del carciofo contro i disturbi del fegato, troviamo quelle col eretiche, in grado di agevolare la secrezione e la sintesi della bile e quelle colagoghe che ne agevola il trasporto. I principi attivi contenuti influiscono altresì nel ricambio del colesterolo e dei trigliceridi di origine alimentare o interna, aiutando a mantenerne bassi i livelli.

Un'altra importante e complementare funzione è quella epatoprotettiva e antitossica, manifestando la sua azione disintossicante su diverse sostanze nocive (in particolare sul'alcool) riducendone la presenza nel sangue, attraverso l’aumento della diuresi e l’accelerazione del metabolismo dell’etanolo.


Ricco di ferro, potassio, calcio e fosforo, di polifenoli: acido clorogenico in primis il carciofo è inoltre un buonissimo antiossidante, contrastando l’azione ossidativa dei radicali liberi, e prevenendo malattie cardiovascolari e arteriosclerotiche. 

La generosa quantità di potassio aumenta il suo potere  diuretico contro la formazione dei calcoli renali e biliari. Ottimo anche come digestivo, ha anche la capacità di ridurre gli zuccheri nel sangue e per mezzo dell’inulina, sostanza che favorisce i batteri buoni della flora intestinale, è anche un buon regolatore dell’ intestino.


Aurora La Rena

domenica 19 novembre 2017

Barbabietola rossa per contrastare l’ipertensione


Sempre più persone soffrono di pressione alta, uno dei maggiori problemi di salute più diffusi nei paesi occidentali e industrializzati. Causata da vari fattori, può essere indotta sia da predisposizioni familiari che da uno stile di vita scorretto, accompagnato da un alimentazione eccessivamente ricca di sale e di grassi. Per nostra fortuna, esistono molti prodotti naturali che contribuiscono a riequilibrare la pressione senza troppi effetti collaterali come la barbabietola rossa per contrastare l’ipertensione.
Barbabietola rossa per contrastare l’ipertensione
Sedentarietà, stress, alimentazione sbagliata, età avanzata sono solo alcuni fattori di rischio dell’ipertensione arteriosa, una delle patologie più diffuse nel nostro secolo. Spesso sottovalutata, dovrebbe essere sempre tenuta sotto controllo, anche attraverso una sana alimentazione, ricca di verdure e frutta. Tra gli ortaggi più indicati, troviamo la barbabietola rossa, data l’azione particolarmente benefica sulla pressione sanguigna.
La barbabietola comune, Beta vulgaris, è conosciuta anche come barbabietola o rapa rossa da orto. E’ un’erbacea biennale, della famiglia Chenopodiaceae dalle caratteristiche foglie cuoriformi e  piccoli fiori verdi o rossastri, che producono dei  frutti somiglianti a noci. Dalla barbabietola si consumano le foglie e soprattutto la radice a tubero, dal particolare colore rosso brillante, che ricca di fibre, di sali minerali e di vitamine, è una vera e propria fonte di elementi benefici.
Secondo un’interessantissima ricerca effettuata dal “Queen Mary” Università di Londra, basterebbe bere un bicchiere di succo di barbabietola rossa per contrastare l’ipertensione, dimostrando come i nitrati contenuti nel'ortaggio, siano in grado di produrre notevoli benefici sulla pressione sanguigna.
Gli studi svolti hanno rilevato che a permettere alla barbabietola rossa di diminuire la pressione del sangue, è la reazione chimica che avviene nella bocca nel momento in cui i nitrati, contenenti nel succo, vengono convertiti in nitriti dai microbi presenti sulla lingua. Queste particelle d’azoto, una volta nell’organismo, si trasformano in molecole di ossido nitrico, indispensabili nel controllo della pressione del sangue.

Alla luce dei risultati ottenuti, bere succo di barbabietola  o di rapa rossa, potrebbe essere una soluzione estremamente efficace ed anche economica, considerando che bastano solamente  250 ml di succo, per contrastare l’ipertensione, e che i primi benefici sono già riscontrabili, entro le prime 24 ore dalla sua assunzione. Il consumo, però è sconsigliato a coloro che soffrono di gastrite, di calcoli renali, e di diabete, a causa dell’azione stimolatrice dei succhi gastrici, e dell’importante contenuto di calcio e zucchero.


mercoledì 1 novembre 2017

Proprietà della maca


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La maca è una piccola pianta dalle interessanti qualità nutritive e adattogene, utilizzata e molto apprezzata dalle popolazioni andine fin dall’antichità, nota per la sua singolare resistenza a condizioni climatiche piuttosto estreme. Seguitemi e vi mostrerò le fantastiche proprietà e benefici della maca, una singolare e  minuta pianta dal forte temperamento, che vale la pena di riscoprire.

Proprietà della maca

La maca, dal nome scientifico Lepidium Meyenii, è una piccola e singolare pianta tuberosa della famiglia delle Brassicacee.  Cresce spontanea in Perù e Bolivia,  in condizioni ambientali decisamente avverse, ad un’altitudine di 3000- 5000 metri, sotto la calotta glaciale delle Ande, con temperature sotto lo zero, venti gelidi e forti esposizioni solari. Straordinariamente resistente riesce a sopravvivere in terreni poverissimi, capace di utilizzare e di sfruttare ogni singola sostanza nutritiva del terreno.

Le proprietà della maca sono note fin dai tempi più remoti, già 2000 anni fa erano conosciute e apprezzate dagli Incas e con il tempo il suo impiego veniva solitamente destinato ai soldati e nobili. Consumata il più delle volte, sotto forma di bevanda  fermentata, favoriva una maggiore resistenza al freddo e alle intemperie date le sue marcate qualità energetiche e nutritive. Tutt’oggi il suo consumo si sta espandendo anche oltre i confini latinoamericani del Perù, Bolivia e Argentina.

La maca è una delle piante adattogene commestibili più ricche di elementi nutritivi fondamentali per l’organismo, come gli aminoacidi essenziali, sali minerali, vitamine, carboidrati e fibre. Le proprietà della maca più note sono quelle energizzanti e adattogene: consentono di aumentare la resistenza allo stress psicofisico favorendo l’adattamento del nostro organismo a ogni tipo di cambiamento esterno, interno che lo sollecitano e potenziano la capacità di concentrazione e la memoria. Non a caso è vivamente consigliata nei di periodi di studio o lavoro intenso.

Questa piccola pianta è in grado anche di aumentare naturalmente la massa muscolare, per il suo alto contenuto di aminoacidi, migliorando le prestazioni nello sport. La presenza di vitamine, flavonoidi, sali minerali e fosforo aiutano invece a rallentare il processo d’invecchiamento dell’organismo e accrescere la densità delle ossa, accelerando la guarigione delle fratture.

Tra le numerose proprietà della maca troviamo anche la capacità di aumentare i livelli di emoglobina nel sangue, utilissima in caso di anemia, di rinforzare il sistema immunitario, di contrastare la caduta di capelli e di dare elasticità e tonicità ai tessuti. A scopo officinale, le sue parti più utilizzate sono le radici, dalle quali si ottengono una polvere da assumere, a scopo terapeutico, sotto forma di capsula o compressa.

Effetti collaterali e controindicazioni

Prima di assumere la maca, chiediamo consiglio al nostro medico ed erborista di fiducia, come molte altre piante officinali ha le sue controindicazioni ed effetti indesiderati che non dobbiamo sottovalutare.

Possibili effetti indesiderati
·       Aumento del battito cardiaco
·       Vampate di calore
·       Mal di testa
·       Bruciore di stomaco
·       Insonnia

Controindicazioni
·       Ipersensibilità ai componenti
·       Gravidanza ed allattamento
·       Disturbi alla tiroide


La Rena Aurora

Polvere di Maca Bio
La polvere di maca biologica contribuisce all' equilibrio ormonale, diminuisce lo stress e la fatica, migliora la memoria e la qualità del sonno
Voto medio su 15 recensioni: Buono

martedì 17 ottobre 2017

Miglio per la cura e bellezza dei capelli

Il miglio è un cereale poco diffuso tra noi occidentali, nonostante le sue generose qualità, indispensabili per la salute e bellezza del nostro corpo. Grande amico della pelle, ha una spiccata azione rigenerante sul cuoio capelluto, proprietà ultra nota e apprezzata dalle popolazioni africane e asiatiche, che da secoli prediligono il miglio per la cura e bellezza dei capelli.
Miglio per la cura e bellezza dei capelli
Il miglio, originario dell’Asia e dell’Africa settentrionale, è un cereale dalle origini antichissime, il suo utilizzo si è un po’ perso nell’ultimo secolo, nonostante le preziose qualità contenute. Oggi ci soffermeremo sulle sue note proprietà rigeneranti impiegate per la salute e bellezza dei capelli e unghie.
Tra le principali caratteristiche che lo contraddistingue, troviamo il suo importante valore remineralizzante e la forte azione rinforzante e protettiva sul cuoio capelluto e sulle unghie. Grazie all’alta concentrazione di acido silicico, è un valido aiuto contro i problemi di calvizie e un naturale stimolante dei tessuti ossei. Chi ha la consuetudine di impiegare il miglio per la cura e bellezza dei capelli, conosce bene la sua efficacia anche sul piumaggio dei piccoli volatili, solitamente somministrato per esaltare la bellezza e la lucentezza del malto.
Il miglio è un vero e proprio toccasana naturale, contiene vitamine A, B, E, acido folico, fosforo, ferro, calcio e fluoro, potassio e aminoacidi solforati che concorrono alla formazione della cheratina, sostanza che troviamo nella cute e nei capelli, responsabile della loro bellezza e vitalità. L’acido silicico, contenuto, che fornisce il minerale silicio, è molto utile per l’elasticità e la robustezza del capello e dell’intero apparato osteoarticolare.
Il miglio, è dunque un ingrediente fondamentale nelle cure di bellezza per capelli e unghie; per sfruttare al meglio la sua protezione usiamolo come cura preventiva, quando ci accorgiamo che le nostre chiome iniziano a indebolirsi, e sono più facili alla caduta. Esso, difatti, agisce direttamente sul bulbo, riattivandolo e nutrendolo con sostanze che facilitano la ricrescita, la robustezza e la brillantezza del capello.

Mangiare molto miglio per la cura e bellezza dei capelli, è la soluzione più indicata per ottenere dei rapidi risultati, ma possiamo anche tranquillamente optare, per gli integratori naturali a base di questo formidabile alimento, che si trovano in commercio sotto forma di fiale, shampoo, capsule, e garantire ugualmente ai nostri capelli, una pronta forma smagliante!
Aurora La Rena

lunedì 9 ottobre 2017

Come affrontare i malesseri autunnali

L’autunno è la stagione in cui la natura si veste di colori caldi e dorati, di profumi intensi e avvolgenti ma anche quella caratterizzata dai disturbi transitori che si divertono a scombussolare il nostro povero organismo. Come affrontare tali malesseri autunnali? Scopriamolo qui di seguito, per ritrovare quel benessere che ci permette di godere appieno le bellezze naturali dell’autunno.

Come affrontare i malesseri autunnali

La stagione autunnale essendo transitoria, di passaggio dal caldo al freddo, porta una buona dose di scompiglio e di stress all’organismo, con disturbi psicofisici lievi o moderati. I cambiamenti di temperatura, l’umidità e la riduzione di luce, sono più volte cause di malanni da raffreddamento, d’insonnia, di spossatezza, di emicrania e di sbalzi d’umore.

Un disturbo piuttosto frequente, specialmente nella donna, è la sindrome del disturbo affettivo stagionale, SAD, chiamata anche mal d’autunno, che comporta una serie di malesseri autunnali psico-emotivi. Riconosciuta ufficialmente solamente agli inizi degli anni ’80, è contraddistinta da sintomi legati all’apatia, all’irritabilità, all’ansia, alla stanchezza e addirittura al calo del desiderio sessuale. Le cause scatenanti vanno ricercate nella diminuzione della serotonina, il neurotrasmettitore del buon umore, che tende ad abbassarsi di livello, nei periodi in cui si riducono le ore di luce solare e in quelli più freddi.

Strategie contro il mal d’autunno

Questi disagi sono solo transitori, per cui non scoraggiamoci, inoltre si possono benissimo risolvere o provenire con delle semplici regole da seguire. La prima strategia da attuare è quella di rafforzare il sistema immunitario, difenderemo così l’organismo da ogni tipo di aggressione. Per contrastare i malesseri autunnali, via libera dunque agli alimenti ricchi di antiossidanti e vitamine, associati a principi nutritivi che facilitano il buon umore.

Scegliamo cibi con alto contenuto di vitamine A, C, E, ottimi antiossidanti naturali, che troviamo nella verdura e frutta, in particolar modo: negli agrumi, nei cachi e kiwi, nei cavoli, nella rucola, nelle carote e nei pomodori e altresì nelle mandorle, arachidi, nei cereali integrali e nell’olio di oliva extravergine, a crudo. Prediligiamo anche alimenti ricchi di vitamine B e D, considerati da tempo antidepressivi naturali, come il pollo, il fegato, il salmone, le lenticchie, uova e latte di soia. 
Un buon aiuto contro i malesseri autunnali ci viene, inoltre fornito dal magnesio, dallo zinco e selenio, dai fermenti lattici e dall’aglio.


Cerchiamo di fare attività fisica quotidiana all’aria aperta: basta anche una passeggiata di mezz’ora, l’importante è sfruttare il calore e l’energia dei raggi solari per rafforzare il sistema immunitario e favorire il buon umore. Ultima ma fondamentale regola è quella di non farci sopraffare dallo stress giornaliero, cercando di dedicare il giusto tempo al riposo e alle attività creative, ci aiuterà sicuramente ogni giorno ad innalzare il livello di energia e di buon umore.

Aurora La Rena

Serenum - Integratore Alimentare
Efficace negli stati caratterizzati da inquietudine ed ansia