martedì 27 marzo 2018

Rimedi naturali per l’alitosi

L’alito cattivo è un disturbo piuttosto fastidioso e imbarazzante, Le cause possono essere diverse: problemi gengivali,  dentali, alle tonsille ma anche allo stomaco e all'intestino. Oggi vedremo come intervenire per prevenire e contrastare questo fastidio con dei validi rimedi naturali per l’alitosi.

Rimedi naturali per l’alitosi

L’alitosi è un disturbo abbastanza comune, contraddistinto dall'emissione di odori sgradevoli ad ogni azione respiratoria della nostra bocca. A volte può essere momentaneo, dovuto ai soli fattori esterni come l’assunzione di certi elementi o bevande, la secchezza delle fauci della bocca che si presenta durante il riposo notturno o nei fumatori. Non è passeggero invece se le cause provengono da uno stato malsano della bocca e della gola, da problemi intestinali e digestivi.

L’odore caratteristico e sgradevole dell’alito cattivo, è causato soprattutto dai composti di zolfo, formatosi nel corso di decomposizione degli aminoacidi e delle proteine comprendenti zolfo. Cosa possiamo fare per prevenirlo e contrastarlo, evitando così situazioni di disagio a contatto con gli altri? Masticare gomme e caramelle non sempre bastano… la miglior cura e prevenzione è sicuramente un’accurata igiene orale: pulizia dei denti dopo ogni pasto e l’uso del collutorio.

La natura ci offre diverse e utili soluzioni antisettiche e antibatteriche per migliorare la pulizia del cavo orale. I rimedi naturali per l’alitosi più indicati sono sicuramente: il bergamotto, la mirra, l’eucalipto e la salvia sotto forma di olii essenziali.

Olio essenziale di salvia

L’olio essenziale di salvia svolge una marcata azione disintossicante e digestiva, fondamentale nel trattare casi di alitosi causata dalla cattiva digestione, e mal funzionamento del fegato. antibatterico e purificante aiuta a curare gengiviti, stomatiti e laringiti. Per utilizzarlo come collutorio, bastano 5 gocce di olio essenziale, in un bicchiere di acqua tiepida, gli sciacqui devono essere fatti prolungati per due tre volte al giorno. 

Olio essenziale di mirra

Quest’olio è prettamente consigliato per la salute del cavo orale,  risolve efficacemente gengiviti, stomatiti e piorree, potente antisettico e antibatterico neutralizza in breve tempo i batteri responsabili dei cattivi odori. Lo possiamo utilizzarlo per fare degli sciacqui versando 5 gocce in un bicchiere d’acqua tiepida o se vogliamo due gocce direttamente sul dentifricio che stiamo usando, per una maggiore azione anti-placca.

Olio essenziale di bergamotto

Uno dei rimedi naturali per l’alitosi dalla forte azione antibatterica, disinfettante impiegato con buonissimi risultati, contro gli ascessi e le infezioni della bocca. Da usare come collutorio per gli sciacqui e gargarismi, mettendo 4 o 5 gocce in mezzo bicchiere d’acqua tiepida, almeno tre volte al giorno.
  
Olio essenziale di eucalipto

Importanti studi effettuati hanno dimostrato la sua significativa capacità di riduzione dei composti di zolfo volatili, responsabili dello sgradevole odore caratteristico dell’alito pesante. La sua spiccata proprietà antibatterica viene spesso utilizzata come forma preventiva della placca batterica, parodontiti e gengiviti. Per l’igiene e salute della bocca ne bastano 3 o 4 gocce in un bicchiere di acqua tiepida, per potenziare l’azione degli sciacqui possiamo aggiungere due gocce di olio essenziale di menta piperita. Gli sciacqui ovviamente, vanno fatti dopo ogni pasto, durante la quotidiana pulizia dentaria.

Altri tipi di rimedi

Come alternative ai rimedi naturali per l’alitosi sopracitati, ci sono anche i semi di finocchio, di anice, di cardamomo e i chiodi di garofano, neutralizzano i cattivi odori svolgendo un importante azione antisettica. Possiamo sfruttarli semplicemente masticandoli o pure sotto forma di infuso da usare, una volta fatto raffreddare, come collutorio. Provare per credere!


  Aurora La Rena                                                                                                                                               

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domenica 18 marzo 2018

Arpagofito per alleviare i dolori articolari

Artrite reumatoide, reumatismi infiammatori, e tendiniti sono solo alcuni disturbi che possono colpire le articolazioni, riducendone la mobilità e flessibilità con dolori più o meno acuti, compromettendo lo svolgimento delle attività quotidiane, pure le più banali.  a tal proposito si può ricorrere all'azione benefica dell'arpagofito  per alleviare i dolori articolari. Vediamo, di seguito, in che modo.

Arpagofito  per alleviare i dolori articolari

L’arpagofito è una caratteristica pianta africana dalla spiccata azione antinfiammatoria e antireumatica. È detto anche “artiglio del diavolo” per i particolari uncini legnosi che adornano i frutti, capaci di ferire mortalmente gli sfortunati animali che vi rimangono intrappolati. è una pianta erbacea rampicante della famiglia delle Pedaliacee, di origine sud africana, tipica dei suoli aridi e sabbiosi. 

In Africa la sua efficacia terapeutica è ultra nota e apprezzata da sempre nella medicina popolare, in occidente è comprovata e utilizzata, orami da un secolo. 
Le note proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche che vengono riconosciute all’arpagofito per alleviare i dolori articolari, sono da attribuire alla sua radice, impiegata con successo in fitoterapia. 

L’attività analgesica e antiflogistica è data dai suoi più importanti principi attivi: i glicosidi, la cui azione è comparabile a quella del cortisone  paragonabile a quella degli antinfiammatori di sintesi non steroidi e del cortisone.
Altri preziosi componenti sono le vitamine, i minerali i flavonoidi e i fitosteroli che consolidano la funzione antinfiammatoria collegata ai glicosidi, l’acido cinnamico dalle importanti qualità analgesiche e l’acido clorogenico dall’azione diuretica. 

Le sue applicazioni sono dunque consigliate in casi di tendiniti, artriti, reumatismi, mal di schiena, sciatica, di dolori cervicali e di contusioniL’artiglio del diavolo risulta essere altresì utile per le qualità ipocolesterolemizzanti e ipouricemizzanti (in caso di gotta) e per la sua presenza di alcuni principi amari che favoriscono la produzione di succhi gastrici e della bile.

Possiamo trovare l’artiglio del diavolo sotto forma di estratti secchi, di tintura madre o se preferiamo la via esterna, possiamo optare per le creme o gel da applicare nelle zone infiammate e doloranti. 

Il suo utilizzo è sconsigliato in caso di gastrite e ulcere, nella gravidanza e allattamento, nelle terapie farmacologiche anticoagulanti e con medicinali che riducono la glicemia, le aritmie cardiache.


Aurora La Rena




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domenica 11 marzo 2018

Semi di cardamomo per il benessere intestinale

Oggi riscopriremo il cardamomo: una spezia molto diffusa nella cucina orientale ma poco conosciuta e utilizzata in occidente, nonostante le interessanti proprietà e la sua versatilità in cucina. In particolare, esamineremo i benefici dei semi di cardamomo per il benessere intestinale.

Semi di cardamomo per il benessere intestinale

Il cardamomo, in botanica: Elettaria Cardamomum, appartiene alla famiglia delle zingiberacee ed è una delle spezie più preziose al mondo, insieme allo zafferano e alla vaniglia. Originario dell’India viene abbondantemente coltivato in tutta l’Asia, noto per essere un ingrediente del curry, è impiegato anche a solo per insaporire risotti, carne e dolci, specialmente nella cucina indiana e pakistana.

Del cardamomo si consumano i semi neri, contenuti nei piccoli e allungati baccelli verdi, molto aromatici e ricchi di benefici per la nostra salute, specialmente quella intestinale. Sin dai tempi degli antichi romani e greci questo profumatissimo seme viene apprezzato e utilizzato per diversi scopi: medici, per profumare e per la pulizia dei denti.

Ma quali sono le più importanti proprietà dei semi di cardamomo per il benessere intestinale? Questa spezia possiede qualità anti-spasmodiche, digestive e toniche non indifferenti, oltre ad essere un ottimo antisettico e antinfiammatorio, grazie alla quantità contenuta di sali minerali come il magnesio, potassio, fosforo e ai suoi principi attivi: cineolo, borneolo, sabinene e limonene.

Il cardamomo è un importante aiuto per tutti quei spiacevoli disturbi legati all’intestino irritabile: coliche addominali, stipsi, diarrea, meteorismo, digestione difficile, sintomi sempre più frequenti nella società odierna occidentale, favorita dallo stress, e stili di vita e regimi alimentari sballati. 

Componenti come limonene, cineolo e terpeni favoriscono la secrezione gastrica, la liberazione dei gas intestinali, alleviando nausea, meteorismo, gonfiore e ripristinando la normale attività intestinale. Da sottolineare l’azione antinfiammatoria di tali componenti, che aiuta a calmare il fastidioso dolore recato dalle emorroidi, provocato dalla dilatazione delle zone vascolari anali, che aumentano di volume e si infiammano. 

L’utilizzo migliore per sfruttare le qualità dei semi di cardamomo per il benessere intestinale, è sicuramente la preparazione dell’infuso, che si ricava schiacciando un cucchiaino di semini, (per liberare gli oli essenziali in essi contenuti) con la parte piatta di un coltello o macinandoli con pestello e mortaio, e immergerli in una tazza di acqua bollente, lasciando in infusione per almeno 4-5 minuti.
Un toccasana per l’intestino se assunto mezz'ora prima dei pasti principali. se vogliamo evitare il gonfiore addominale provocato da alcune verdure cotte come: cavolfiori, broccoli, legumi, possiamo mettere 3 o 4 semi, durante la loro cottura, senza alcun pericolo di alterare troppo il sapore.

Controindicazioni
Seppur il cardamomo non presenti particolari controindicazioni è sconsigliato in caso di calcoli alla colecisti, gravidanza e nell’allattamento. È altresì dimostrato che interagisce con farmaci antiaggreganti, come l’aspirina; per una maggiore tranquillità chiediamo sempre consiglio al nostro medico o erborista, prima dell’assunzione, specialmente se stiamo assumendo dei medicinali.

Aurora


http://www.alimentipedia.it/cardamomo.html



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domenica 4 marzo 2018

Cromoterapia a tavola


Secondo la cromoterapia, ogni colore ha la capacità di influenzare il nostro stato d’animo e il benessere generale, anche attraverso
l’alimentazione. Scopriamo allora come funziona la cromoterapia a tavola, per trarre maggiori benefici dagli alimenti.

Cromoterapia a tavola

Nel precedente articolo abbiamo visto come la cromoterapia è in grado riequilibrare i nostri squilibri fisici e psichici, risultando una validissima terapia integrativa alle cure mediche tradizionali, anche attraverso l’alimentazione. L’arancione, giallo, rosso, il verde, il blu, indaco, il viola sono tutti i colori che ritroviamo negli alimenti, ciascuno con le proprie qualità, in grado di esercitare un impatto differente sull’organismo, mente e spirito.

Quante volte ci è capitato di scegliere un cibo, rispetto ad un altro, in base al colore in relazione allo stato d’animo del momento? Questo accade perché il nostro organismo ha un’intelligenza naturale, innata, che lo porta a scegliere cibi ricchi di quelle sostanze di cui necessita. 

Nella cromoterapia a tavola, ogni alimento possiede un diverso valore cromatico che va ad agire direttamente sui nostri livelli di energia e sul nostro stato psicologico, lo sanno molto bene i cuochi e gli chef di tutto il mondo, che riservano una particolarissima attenzione alla presentazione di un piatto. Il segreto sta proprio nell’immagine: il colore del cibo ha un’influenza significativa sul gusto, sull’umore e sulla salute.

A tavola, la scelta consapevole degli alimenti in base al colore, gioca un ruolo fondamentale per il nostro benessere, soprattutto della frutta e verdura, ricca di pigmenti denominati fitonutrienti, essenziali per la salute, come gli antiossidanti,  flavonoidi e carotenoidi.

Il colore dei cibi

Rosso: colore della vitalità, stimolante della circolazione e di tutto l’organismo. Nella cromoterapia a tavola tutte le verdure e la frutta di questo colore, svolgono un importante azione cardioprotettiva, antinfiammatoria, e rafforzano la memoria, sono ricchi di antociani e di licopene, potenti antiossidanti antitumorali. 
Gli alimenti colorati di rosso inoltre, stimolano la fame e la voglia di fare. Tra questi troviamo per esempio i peperoni, rape rosse, ravanelli, pomodori, amarene, melograno, ciliegie, fragole, ribes, lamponi, angurie e uva rossa.

Arancione: a tavola è un colore che favorisce l’assimilazione dei cibi, molto utile in caso di problemi digestivi, stimola l’appetito e rafforza il sistema immunitario grazie all’alto contenuto di carotenoidi (vitamina A, C, acido folico ecc…) Mangiare arancione aiuta a comprendere le nostre emozioni e favorisce l’ottimismo. Lo troviamo ad esempio: nelle carote, nella zucca, nei mandarini, nelle arance, nelle albicocche, nel melone.

Giallo: nella cromoterapia a tavola il giallo come l’arancione è un colore amico dello stomaco e del sistema immunitario con alto contenuto di vitamina C e acido folico. Aiuta il buon umore e la creatività. Tra la frutta e ortaggi di colore giallo ci sono i limoni, le pesche gialle, l’ananas e papaia, il mais, le patate e  peperoni gialli.

Verde: mangiare verde contribuisce a ridurre lo stress, l’affaticamento, a migliorare la vista e la pressione sanguigna. Tutta la verdura a foglie verde contiene: luteina, clorofilla, magnesio, vitamina B9 e C, nutrienti essenziali per l’organismo e utili nella prevenzione delle patologie cardiache. Il verde è il colore della serenità e dell’anti voracità, piuttosto utile quando si tende a mangiare di fretta o con troppo appetito. 
Lo troviamo ad esempio nell’avocado, nel cetriolo, nella lattuga, rucola, olive, asparagi, broccoli, spinaci, nel cavolo, asparagi, piselli, carciofi, mele verdi, uva, e nei kiwi.


Viola e blu: sono colori dall’azione rilassante, favoriscono la concentrazione e l’intuitività. Particolarmente ricchi di magnesio e di antiossidanti, importanti per le funzioni cerebrali, le vie urinarie e la pelle. Tra i cibi di questi colori possiamo trovare: le melanzane, le carote e patate viola, le prugne, le more, i mirtilli e ribes, i fichi e l’uva nera.  

Aurora La Rena

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