venerdì 29 dicembre 2017

Contrastare le malattie respiratorie con il verbasco


Oggigiorno soffrire di disturbi respiratori è sempre più comune.  Colpa dell’inquinamento nei grandi centri urbani e delle numerose sostanze chimiche utilizzate per la produzione degli alimenti. In questa guida vogliamo mostrarvi in quale modo contrastare le malattie respiratorie con il verbasco, una particolare pianta versatile dalle spiccate qualità curative.

Contrastare le malattie respiratorie con il verbasco

Virus, batteri, particelle di polvere e polline insieme all’aria, entrano continuamente nel nostro apparato respiratorio, dando origine a probabili patologie respiratorie di natura infettiva ed allergica. Per contrastarne i sintomi e gli effetti, si possono integrare alle cure mediche delle soluzioni naturali a base di verbasco.

Il verbasco, dal latino: Verbascum Thaupsus, è una pianta dalle origini asiatiche ed europee, tradizionalmente impiegata, come ottimo rimedio naturale per le malattie respiratorie. Alta circa 80-140 metri, è ricoperta da una leggera peluria biancastra, e i suoi fiori, piuttosto grandi e profumati, sono di colore giallo e riuniti in spighe. A scopo medicinale si raccolgono le foglie, nel periodo estivo, ed i fiori all’inizio della fioritura (ossia a maggio)

Già in antichità, si usava contrastare le malattie respiratorie con il verbasco: i greci e romani ad esempio lo utilizzavano per curare la tosse e congestione nasale. Alcuni composti attivi, di questa pianta, come i flavonoidi, gli steroli, saponine, mucillaggini e carotenoidi sono i maggiori responsabili delle sue principali proprietà antinfiammatorie, antibatteriche, espettoranti ed emollienti.

L’utilizzo del verbasco risulta quindi, essere estremamente utile per il trattamento della tosse e pertosse, faringite e laringite, e altri tipi di condizioni quali bronchite, asma e allergie. Antispasmodico, antivirale ed espettorante aiuta inoltre a combattere raffreddori e stati influenzali, riducendo la quantità di muco generato dal corpo e l’azione di alcuni batteri capaci di causare seri problemi respiratori.

Per contrastare le malattie respiratorie con il verbasco vengono utilizzate sia le foglie che i fiori, sottoforma di capsule da assumere due volte al giorno o di infusi. Per un buon infuso curativo, da utilizzare anche per gargarismi contro la raucedine, basta immergere 3 o 4  grammi di fiori essiccati in mezzo litro di acqua bollente, per 15 minuti circa. Filtrare e dolcificare con del miele. per potenziare l’effetto, specialmente in presenza di difficoltà respiratorie, si può aggiungere anche delle foglie di malva in parti uguali.


Aurora La Rena



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sabato 16 dicembre 2017

Sciroppi fatti in casa contro la tosse

Oggi voglio proporvi degli ottimi sciroppi fatti in casa contro la tosse, a base di erbe officinali e di ingredienti naturali, facilmente reperibili e in genere presenti in ogni dispensa.


Sciroppi fatti in casa contro la tosse

Sciroppo al miele

Il miele è emolliente lenitivo e ricco di antiossidanti; la sua consistenza fluida riesce a lubrificare le mucose ferite e infiammate dai colpi di tosse. Per questa ricetta i mieli più indicati sono quelli di castagno, di eucalipto o di tiglio, in alternativa il millefiori o qualunque altro tipo andrà benissimo, l’importante è che sia di buona qualità e 100% italiano.

Ingredienti:
1 limone
olio di girasole: 1 cucchiaio
Miele: mezzo ½ bicchiere

Per la preparazione versate in un pentolino il succo di un limone e scaldatelo un pochino, mettete poi il succo in una ciotola e  aggiungete un cucchiaio di olio di semi di girasole e mezzo bicchiere di miele. Amalgamate bene con delicatezza e trasferite il preparato in barattolino di vetro sterilizzato e conservatelo in frigorifero. Prendetene 2 cucchiaini al bisogno per calmare la tosse.

Sciroppo all’anice stellato

L’anice stellato è una pianta nota per le caratteristiche digestive ma vanta anche una spiccata azione calmante ed espettorante, che favorisce l’eliminazione del muco.

Ingredienti:
Zucchero: una tazza piena (200 gr)
acqua: una tazza piena (400 ml)
semi di anice stellato: un cucchiaino

Prendete una tazza e riempitela di zucchero e  versatelo in un pentolino di acqua, portate ad ebollizione e aggiungete i semi di anice. Fate cuocere a fiamma bassa e spegnete appena il composto si sarà addensato. Travaste il tutto in una bottiglietta o barottilino di vetro sterilizzato.  Se ne assume 2 cucchiaini 3 volte al giorno.

Sciroppo all’eucalipto

Una pianta officinale molto utilizzata sia nel mondo erboristico che farmaceutico, fluidificante, balsamica ed espettorante delle secrezioni catarrali. Consigliata per la cura della tosse, del raffreddore e sinusite, è anche un potente antibatterico e antisettico.

Ingredienti:
Foglie d’eucalipto: 20 grammi
Acqua. una tazza piena d’acqua (400ml)
Zucchero: due bicchieri colmi di zucchero (300gr)

Iniziate a preparare un’ infuso con le foglie di eucalipto, portate ad ebollizione l’acqua e aggiungere le foglie, lasciate in infusione per 5/6 minuti e filtrate. Versare lo zucchero nell’infuso e portarlo di nuovo ad ebollizione, fino ad ottenere una consistenza sciroppata. Una volta raffreddato mettetelo in un contenitore di vetro, sterilizzato. La posologia è di  2 a 5 cucchiai al giorno.

Sciroppo allo zenzero

Lo zenzero è un tubero speciale ricco di vitamine e di minerali, grande amico delle vie respiratorie, specialmente dei bronchi e della gola.

Ingredienti:
2 limoni grattugiati e spremuti
¼ di tazza di fettine di zenzero fresco
Acqua: una tazza
Miele: ½ tazza

Per la procedura di questo sciroppo occorre versare una tazza colma di acqua in una casseruola,  aggiungere le fettine di  zenzero fresco, e la scorza di limone grattata, dopodiché fate bollire la soluzione per 4 o 5 minuti e filtrare. In una casseruola a parte riscaldate il miele a fuoco basso, mescolate delicatamente e aggiungete il succo dei due  limoni e il composto precedentemente preparato, fate cuocere sempre a fuoco basso, fino a farlo diventare  sciropposo. Potete assumerlo 1 cucchiaio o 2 cucchiaini ogni 4 ore. 

Ricordatevi di conservare questi sciroppi fatti in casa contro la tosse in frigo, e di consumarli nell’arco di massimo cinque giorni, essendo naturali sono soggetti ad una maggiore deperibilità.



Aurora La Rena



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Miele Castagno


Miele biologico italiano




Miele Italiano biologico




Eucalipto Foglie
Eucaliptus globulus foglie

Anice Stellato - Infuso
Illicium verum - Semi


venerdì 8 dicembre 2017

Incensi tibetani

Profumare gli ambienti bruciando determinate sostanze aromatiche, è una pratica che risale alla notte dei tempi. Una tradizione millenaria orientale, oramai diffusa anche in occidente tra i cultori di discipline orientali e non solo. Gli incensi vengono impiegati sia per purificare gli ambienti che per favorire il rilassamento o più semplicemente per il piacere di un profumo che si  ama riconoscere. Gli incensi tibetani sono generalmente i più delicati e meno invasivi, rispetto agli altri incensi orientali, favoriscono la concentrazione e il rilassamento purificando e profumando, delicatamente, l’ambiente.

Incensi tibetani

Con il termine incenso vengono incluse tutte quelle resine particolarmente ricche di oli essenziali, bruciate per ottenere il caratteristico fumo aromatico, per scopi spirituali e terapeutici o per profumare naturalmente gli ambienti domestici. Le prime popolazioni a farne uso furono le antichissime civiltà medio orientali, che lo producevano ricavando resine dagli alberi della famiglia Boswellia, numerosi nell’Arabia del sud e in Somalia.

Impiegato anticamente anche per usi ordinari come scaccia zanzare e altri insetti fastidiosi e per eliminare congestioni nasali, l’incenso ha assunto sempre più popolarità con il passar del tempo, alimentando un intenso e fiorente commercio di profumi e incensi, attraverso le varie epoche sino ai nostri giorni.  L’incenso ha avuto sempre un ruolo estremamente importante nella medicina tradizionale tibetana, riscoperta recentemente anche da noi occidentali.

Gli incensi tibetani utilizzati per purificare l’ambiente e la persona, per il benessere personale e per favorire il rilassamento e la meditazione, vengono prodotti artigianalmente, seguendo le antichissime ricette preparate dai Lama: monaci buddisti tibetani e dai maestri tantrici, i quali trasmettono le loro conoscenze, per purificare la mente, il corpo e l’ambiente circostante.

Talvolta, vengono realizzati in armonia con la recitazione di alcuni mantra o preghiere per curare afflizioni materiali, spirituali o psicologiche. Tali incensi a differenza di altri, contengono legni preziosi mescolati a bacche, erbe medicinali Ayurvediche essiccate e resine, provenienti dalla catena dell’Himalaya. Secondo la filosofia buddista il funzionamento del corpo umano si basa sull’equilibrio di cinque elementi naturali: terra, fuoco, aria, acqua e spazio che equivalgono ai cinque chakra del proprio corpo, rispettivamente: ombelico, gola, secreto, corona (parte superiore della testa), cuore. 

Quel che esiste, dunque, nel corpo umano esiste in diversa forma nel corpo universale.
Incenso di Guarigionell fine degli incensi tibetani è di riequilibrare questi elementi, influendo sui livelli energetici, anche i più sottili, favorendo la meditazione; a tal proposito vengono create delle esclusive miscele per ognuno di questi elementi e non solo; i maestri tibetani sono particolarmente bravi nel preparare incensi mirati a determinati scopi, portando importanti vantaggi e benefici in determinati punti energetici. 

Un viaggio tra le antiche tradizioni: usi, effetti benefici, ricette